ESPERIENZA NON EDUCATIVA AL ZOOMARINE
Questa petizione sarà consegnata a:
MINISTRO DELL'AMBIENTE
il parco acquatico Zoomarine, alle porte di Roma, propone la nuova esperienza di immergersi in acqua con i delfini. Il parco, per ora l’unico in Italia, ha colto l’opportunità offerta da una modifica approvata lo scorso gennaio al Dm 73/2005 e relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici. Le persone hanno la possibilità di entrare in vasca coi delfini e toccarli, sotto la supervisione di esperti scientifici. Prima che avvenga questo contatto, viene fornito un traning sulle caratteristiche fisiche e comportamentali dei cetacei, per sensibilizzare gli utenti circa il tipo di esperienza che stanno per vivere. Un’iniziativa ampiamente pubblicizzata dal sito web e dagli account social del delfinario romano, che propone tra l’altro un pacchetto a 99 euro comprendente l’ingresso, il faccia a faccia con i mammiferi e la formula vip oro.
Proprio l’attività di promozione ci ha messo in allarme, tanto che chiediamo al Ministero dell’Ambiente un’istanza di accesso agli atti per verificare l’effettiva sussistenza di autorizzazioni, poiche ci risultano delle discrasie tra le attività promosse da Zoomarine e quanto previsto dal decreto.
Tra l’animale e l’essere umano non dovrebbe esserci contatto diretto, i delfini devono poter osservare dei giorni di riposo mentre il parco propone invece spettacoli continui. Inoltre, la zona dove vivono i delfini viene disturbata dai continui rumori e dalla presenza umana. Da un punto di vista etico, non è poi pensabile che questi animali debbano essere sfruttati per business di questo tipo.
Negli ultimi anni, infatti, sembra esserci stato un cambio culturale per ciò che concerne la cattività: alcuni tra i più grandi gruppi internazionali operanti in quest’ambito hanno chiuso le proprie strutture e stanno promuovendo modelli inediti. L’anno prossimo in Islanda nascerà il primo rifugio in mare per i beluga, voluto dalla Merlin Entertainments. Un altro progetto pilota innovativo è invece in atto a Baltimora (Usa), dove l’acquario cittadino ha deciso di lanciare un progetto pilota, che verrà ultimato nel 2020, e che permetterà di lasciare i delfini a contatto col proprio ambiente naturale, grazie a una speciale zona confinata creata in mare.
Grazie al supporto tecnologico, i visitatori dell’acquario potranno osservare i delfini muoversi nel proprio habitat: le telecamere montate sott’acqua proietteranno la quotidianità dei delfini su grandi maxi schermi.
Mentre esperti come Simone Panigada, presidente dell’Istituto Tethys, chiariscono che, salvo casi limite, la cattività non può essere una soluzione accettabile per questi animali, dove è inoltre utile ricordare che il contatto diretto con loro può provocare il passaggio di alcuni virus.
Una recente indagine sui lavoratori che sono a contatto con i mammiferi marini negli Usa rivela che circa metà degli intervistati (251 su 483) facenti parte del personale scientifico e tecnico riporta una lesione traumatica (ferita profonda, morso, ferita per cui sia stato necessario apporre punti di sutura, fratture ossee) connessa con il contatto diretto con i mammiferi marini.
Fonti del ministero dell’Ambiente ci hanno assicurato che sono già state predisposte le opportune verifiche per accertare quanto stiamo denunciando allo Zoomarine, almeno per ora, rimarrà l’unico ad attuare simili attività in Italia: l’acquario di Genova e Oltremare di Riccione, entrambi della Costa Eduntainment, non hanno per ora in programma progetti in tal senso.
Vi chiediamo quindi, di firmare la petizione di ORA – RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI indirizzata al Ministro Costa, per chiarimenti del caso in merito.