I “canili per delinquere”. 11 tra canili e strutture- con oltre 1500 cani e 200 gatti- sequestrati nel corso del 2015 e 13 le persone denunciate per reati che vanno dalla truffa al maltrattamento, all’esercizio abusivo della professione veterinaria, secondo i dati di ZOOMAFIA 2016. La situazione del randagismo in alcune aree della Penisola continua ad essere una vera emergenza, con conseguente allarme sociale e preoccupazioni vere o presunte per la sicurezza pubblica. Cani tenuti in pessime condizioni igieniche, ammalati e non curati, tenuti in strutture fatiscenti, sporche e precarie, animali ammassati in spazi angusti, denutriti: questi alcuni casi accertati nel 2015.
Gli animali alla stregue di una partita di droga, usati per fare soldi dalle organizzazioni criminali. Attraverso il traffico di cuccioli o di uccellini da richiamo, attraverso corse e lotte clandestine, macellazione non autorizzata. Le zoomafie per raggiungere il loro scopo, che è il profitto, contando anche sul fatto di non essere al centro dell’attenzione come le organizzazioni criminali che compiono reati “classici”, come appunto lo spaccio di stupefacenti.
Del fenomeno ormai si parla come zoomafia. Ciro Troiano, il criminologo che si occupa di questo tipo di reati ribadisce quanto sia importante intervenire su questi reati in modo mirato.
Occorre istituire una banca dati di questi reati, avere un quadro generale dei maltrattamenti di animali permetterebbe alle procure interventi efficaci.
Proprio a Firenze, nel 1999, venne fatta la prima inchiesta di rilievo internazionale sui combattimenti tra animali Esiste il fenomeno dei “canili per delinquere”, strutture non utilizzate per dare un posto da vivere agli animali abbandonati ma piuttosto per incassare soldi dalle amministrazioni senza curarsi delle condizioni degli ospiti.
I gruppi criminali che stanno intraprendendo lo sfruttamento degli animali, raccolgono un’importante fonte di guadagno da questi reati, e manifestano una spiccata capacità di trarre vantaggio da qualsiasi trasformazione del territorio, guadagnando il massimo e rischiando poco.
La criminalità organizzata dedita ai vari traffici a danno degli animali si distingue per la sua capacità di agire su vasta scala, per il suo orientamento al business, per la capacità di massimizzare il profitto riducendo il rischio.
Del resto, il business ha dimensioni considerevoli: sono diversi i miliardi di euro intascati ogni anno, grazie ai numerosi traffici clandestini che sfruttano gli animali. Fondamentale quindi, creare norme ad hoc e inasprire le pene, che sono inferiori rispetto a quelli di chi sposta la droga, per chi commette questo tipo di reati, in particolare il traffico sia di cuccioli di cane che di animali selvatici. .Ma i ricavi, sono comunque alti.
E infatti le organizzazioni utilizzano precauzioni simili a chi lavora nel campo degli stupefacenti, cambiando spesso i telefoni come i mezzi di trasporto per non essere intercettati.